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giovedì 1 settembre 2011

Ritorno a scuola

Credo che ogni Settembre anche noi adulti "torniamo a scuola". Finite le vacanze, tiriamo un po' le somme, facciamo progetti, ci prepariamo la cartella, facciamo la lista delle cose che ci servono.
Quando ero piccola ricordo che nella mia famiglia, più o meno in questo periodo, si svolgeva un rito che andava espletato con riverenza ogni anno e consisteva nella spesa della "roba per la scuola". I miei genitori portavano me e mio fratello alla Upim, oppure alla Standa (eh sì, parliamo degli anni 80!) per fare rifornimento di quaderni, zaino, penne e così via. Ma ciò che a me interessava soprattutto era l'astuccio (di quelli con la zip, pieno di pennarelli e pastelli colorati) ed il diario. Pare che il senso che più di ogni altro spalanca le porte ai ricordi sia l'olfatto, in quanto è strettamente connesso con il sistema limbico, e quindi con la sede delle emozioni. Non faccio fatica a crederlo! Per me l'olfatto ha sempre avuto un'importanza fondamentale, soprattutto nelle relazioni. Per dire, se di una persona non mi piace l'odore vuol dire che non è adatta a me. E guai se provo ad ignorare questo importante segnale che mi giunge dalla parte più antica del mio cervello! Mi ritrovo impicciata in improbabili relazioni con persone con le quali non ho nulla in comune. "Sarebbe stato semplice evitare complicazioni andando "a naso", ma hai voluto insistere, riflettere, essere razionale. Ben ti sta!", mi dico inevitabilmente dopo.  Ma divago! Dicevo dell'odore. Ieri sono entrata da Auchan ed ho visto il reparto cancelleria affollato di mamme e bimbi, genitori, nonni, tutti intenti ad acquistare le "robe per la scuola". Mi ci sono avvicinata un po' e l'ho sentito: quell'odore! Come definirlo? Forse è l'odore di tante cose di carta nuove di zecca, di stampa fresca, di plastica e tela di zaini e cestini, oppure è l'odore dei colori, della cera dei pastelli, del solvente dei pennarelli...
Ed eccomi improvvisamente piccola, in giro fra scaffali troppo alti per raggiungerne la cima, in cerca del portapennarelli perfetto, che avesse anche il righello o magari delle forbicine a punta tonda! Una bambina paffutella con i codini tenuti su da elastici che terminavano con piccole perle colorate. Una bambina che spesso si smarriva fra quegli scaffali, ma non se ne accorgeva neanche, perché era troppo impegnata a meravigliarsi.
Tornata a casa ho cominciato un piccolo progetto creativo per il "ritorno a scuola".
Ho naturalmente pensato ad un portapenne!
Per ora ci sono i bottoni a forma di fiorellino e delle apine che mi serviranno per la chiusura:



Per il corpo avevo pensato a del pannolenci oppure feltro. Ci penserò!
Intanto ho fatto caso che quando "creo" sono disordinatissima. Il piano di lavoro, già di per sè piccolo,  è veramente ingombro di roba!


Insomma, qui non si  vede tutto il disordine che c'è intorno! Basti pensare che sul letto c'era distesa tutta la mia riserva di pasta polimerica che mi serviva per scegliere le tinte dei fiorellini.
E voi come lavorate? Com'è il vostro spazio creativo? Siete disordinati o metodici?  Mi piacerebbe vedere qualche foto della vostra zona di lavoro!
Buon ritorno a scuola a tutti!

4 commenti:

  1. Lapi il tuo piano di lavoro è ordinatissimo e pulitissimo! E tu non vuoi vedere com'è ridotto il mio, te lo assicuro :D
    Uhm l'odore delle "cose di scuola" alle volte mi fa venire il mal di pancia, non sempre sono stati bei ricordi. Hai ragione sull'olfatto come senso antico ed estremamente evocativo :)

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  2. Ehhh, mi sa che la foto non rende l'idea!
    L'odore si "scuola" mi piace forse semplicemente perchè ricordo quei momenti di spesa con la mia famiglia come eccitanti e divertentissimi! La scuola no, non sempre mi ha dato bei ricordi...

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  3. Questo post...bè....mi ha commosso.
    Mi ha ricordato l'inizio dell'anno scolatico dei miei gemelli.Mi ritrovo praticamente in tutte le emozioni che hai descritto ^_^

    Riguardo alla mia postazione...ehm..quando ci lavoro diventa un marasma senza fine.E quando termino una "creatura" mi risveglio dalla crisi mistico creativa e non so perchè sul piano di lavoro trovo oggetti non identificati,utensili da cucina,roba che non trovavo da mesi etc.eh eh eh ^_^

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  4. Ahahah! Anche a me capita di trovarci cose inverosimili, tipo la grattugia per il formaggio (che???), le chiavi della macchina, l'altro giorno ho usato una retina per i piatti per fare una texture! Ihihih! E vabbeh, la creatività serve proprio per "entrare in trance" in qualche modo no? Poi dopo ci tocca rimettere in ordine, purtroppo! :D

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